Nome di battaglia "Pino".
Destinato al corpo di sanità, optò per un corpo combattente e prestò servizio militare, come ufficiale nei carristi sino allʼ8.9.1943.
Dopo lʼarmistizio si trasferì a Sasso Marconi e qui promosse la costituzione della 9.a brigata indipendente S. Justa, della quale fu comandante sin dallʼinizio.
Operò nei comuni di Sasso Marconi, Casalecchio di Reno e Marzabotto.
Dopo il proclama di Alexander con la brigata lasciò la zona collinare e si trasferì a Bologna dove proseguì la lotta sino alla liberazione.
Il 19.1.1945 fu arrestato dallʼUfficio politico investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana e condannato a morte.
Riuscito a fuggire, riprese il comando della brigata.
Riconosciuto partigiano dal 9.9.1943 alla Liberazione.